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mercoledì 13 novembre 2013

Arrivederci o Goodbye? Io mi mangio le castagne!

Le fatiche lavorative, se non altro per la giornata odierna col tacco 12 in conferenza stampa, hanno sortito terribili effetti sui miei piedi, e decido che torno a casa in taxi.


Arrivata saluto gentilmente il taxista col più classico "Arrivederci" e ho un'illuminazione.
Non trovate strano che per noi italiani il nostro augurio nel salutarsi sia di rivedersi? Voglio dire, gli inglesi dicono "goodbye" che deriva dall'espressione "God be with you", ed sicuramente un saluto individualista: "che Dio sia con te". Invece per noi no, il nostro augurio è che ci possa essere un'altra occasione per rivedersi, stare insieme. Chiaro che per rivedersi bisogna essere entrambi vivi, ma non importa come ci si è arrivati, quali strade si siano percorse, quali circostanze ci riportino a ritrovarsi.
Ma forse il principio è che non importa dove si va, infondo si torna sempre a casa, come ricorda a tutta la mia famiglia la scritta sul muro: "Casa tua potrà farti dimenticare il mondo, ma il mondo giammai casa tua!
Ah la ricetta, giusto! Per me c'è un piatto che significa casa: le castagne!
La preparazione è facile e indolore: lavare le castagne e lasciarle a mollo per un paio d'ore, quindi scolarle e inciderle su un lato con un taglio orizzontale, porle in una una teglia con un dito di vino rosso e aromi vari (es. chiodi di garofano) e infornare per circa 20 minuti a 230 gradi, girandole di tanto in tanto.
Per arricchire: burro, speck a listine, melograno e quant'altro!
Io mangio, fate vobis!

domenica 27 ottobre 2013

Cupcake al Cioccolato

E ora che è arrivato veramente il freddo (e l'influenza), è giusto concedersi uno tra i dolci più buoni e ingordi: i cupcake! E se quando si fa una cosa bisogna farla bene, i cupcake sono al cioccolato con glassa di cioccolato! Anche se ho optato per una piccola modifica per dare un tocco più autunnale, alla farina classica ho combinato quella di castagne.
Ah, un ringraziamento speciale al libro che mi ha regalato la mia mamma: "Muffin & Cupcake", edito da Gribaudo.
 Ingredienti:

Muffin:
100 gr di cioccolato fondente
120 gr di burro
200 gr di zucchero di canna
1 uovo
250 ml di latte
1 bustina di lievito vanigliato
100 gr di farina 00
100 gr di farina di castagne
15 more (indicativamente una per ogni muffin)
sale

Copertura:
200 ml di panna fresca
200 gr di cioccolato fondente

Preparazione:
Sciogliere a bagnomaria il burro a cubotti con il cioccolato fondente finché il composto non sarà ben amalgamato, a questo punto lasciare raffreddare e aggiungere poi al composto lo zucchero...
L'uovo leggermente sbattuto e il latte, infine le due farine setacciate (soprattutto quella di castagne), il lievito e un pizzico di sale.
Amalgamare bene il tutto con delicatezza e versare il composto nei pirottini imburrati. Io ho usati sia quelli di alluminio e sia quelli di carta da mettere nella teglia.
Mettere nel forno pre-riscaldato a 180 gradi e lasciar cuocere per circa 5-10 minuti.
Nel frattempo preparare la copertura, una semplice ganache di cioccolato fondente: scaldare la panna e quindi aggiungere il cioccolato spezzettato e mescolare finché non si avrà un composto omogeneo.
Lasciare quindi raffreddare in frigo per circa un'oretta.
Quando i muffin saranno pronti, toglierli dal forno e lasciarli riposare un 15 minuti, quindi togliere la parte sopra e inserire dentro una mora.
A questo punto la ganache dovrebbe essersi raffreddata a sufficienza, riempire la sac à poche e quindi guarnire!
Buon appetito!

domenica 6 ottobre 2013

Nata sotto il segno dei gemelli....

Nata l'8 giugno di qualche anno fa, in una notte di quasi estate...Ho sempre creduto che il mio carattere sia stato influenzato dalle stelle di quel cielo terso e, in particolare, da quei Castore e Polluce, le più luminose della costellazione dei Gemelli, il segno zodiacale mio e, per destino o per scelta, di tante persone a me care!
Paolo Fox, il mio personale guru dell'astrologia dice: spirito dinamico, attivo, intraprendente! E’ il segno della comunicazione è proprio per questo motivo molti presentatori, scrittori, musicisti importanti sono Gemelli. Il bisogno di frequentare, conoscere, allargare il giro dei propri amici è una delle qualità di questo segno. Se esagerata, però, può dare una tendenza alla superficialità difficile da gestire.
Ecco perché deve sempre valutare con cura le persone che frequenta e mai dare giudizi di corsa. Ama parlare, confrontarsi, verificare le proprie idee; si stanca presto di tutto. Cambiano amicizie o preferisce frequentare gruppi diversi, alternandoli; si annoia facilmente e deve tenere desta la propria curiosità; talvolta si sentirà fuori dal mondo, quando mancano stimoli si sente “soffocare”… detesta restare chiuso in casa e ha bisogno sempre di nuove idee per sentirsi attivo e vitale!

E come dargli torto: in primis, se non altro, sono ormai a tutti gli effetti una "professionista della comunicazione".
Ma soprattutto è vero il mio infinito bisogno di viaggiare, scoprire, non fermarmi, a volte anche in modo un po' caotico, disorganizzato, destinato alla tragedia... Non sopporto l'inerzia, l'indolenza, il piangersi addosso, anche a costo di fare scelte spesso d'istinto, farmi prendere dal mood del momento, per riuscire a essere serena di quello che ho (e non ho).
Qualche giorno fa mi è ricapitata tra le mani una lettera scritta (e mai recapitata) ormai 10 anni fa al mio primo amore. Al di là dei deliri della giovane età, mi sono resa contro di quanto poco sia cambiata.... Si, sono una rompicoglioni coi miei fidanzati, è più forte di me, ma non so cosa siano le tattiche e mi rendo conto che tanti si sono innamorati di me per un mio lato, predominante soprattutto quando sono single... Ma poi nella quotidianità sono anche altro... Quella doppia personalità tipica dei gemelli, con cui chi mi sta davvero accanto deve convivere, supportare e sopportare. Perché per amore mi viene naturale rinunciare a parte della mia libertà, ma poi divento isterica :)
Non importa se ho voluto cancellare o hanno voluto cancellarmi... A colui che mi ha insegnato ad amare e ad essere amati, a colui che mi è stato accanto nel momento più difficile della mia vita stimolandomi a intraprendere i miei sogni, anche se è finito a tradirmi come nei più banali finali, a colui che forse amo ancora... Vorrò sempre bene e, come direbbe Hermann Hesse, "comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che, nel momento in cui mi chiami seriamente e senta d'aver bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello. Mai."


E in effetti il mio segno non è certo tra i più passionali, ma dai grandi affetti, e dalle grandi amicizie, che in questi 28 anni si sono succedute, con tanti punti fermi, che mi sono state e mi stanno accanto in tutti i miei deliri... Grazie!

E così il secondo e il terzo tatuaggio hanno preso vita.... E mentre il primo è stato fatto per ricordarmi che prima di tutto ci sono io, poi la mia famiglia, e poi chissà...
Questi ultimi servono a ricordarmi che si, sono nata sotto il segno dei gemelli, e si la mia casa è il mondo....
Guided by a beating heart, I can't tell where the journey will end, but I know where it starts... I hope I get the chance to travel the world, and I don't have any plans, I wish that I could stay forever this young, not afraid to close my eyes. Life's a game made for everyone and love is a prize!

venerdì 4 ottobre 2013

Il tempo delle mele...



E dopo questo momento #memories, finalmente è arrivato l'autunno con i suoi colori, i suoi profumi, la sua frutta e qualche novità lavorativa... Tempo di riflessioni che, vi prometto (o forse vi minaccio) vi racconterò a breve!
Ma intanto c'è un dolce che per me equivale, per tanti motivi, alla serenità di casa: la torta di mele. E questa è la ricetta veloce con il preparato per la torta Margherita di Buitoni (la novità di cui vi dicevo :) )


Ingredienti:
1 preparato per torta Margherita di Buitoni
4 mele golden
1 limone
10 cioccolatini
Preparazione:
Sbucciare, lavare e tagliare a listine le mele, e lasciarle a mollo per un 15/20 minuto in acqua e limone.
Nel frattempo riscaldare il forno a 170°, imburrare ed infarinare la tortiera (se non è antiaderente vi suggerisco di usare anche la carta da forno) e versare quindi l'impasto nello stampo piegando la busta in due nel senso della lunghezza per facilitare la completa fuoriscita del prodotto.
A questo punto è il momento di "pimpare" il preparato prima con il cioccolato (io ho stagliuzzato i miei cioccolatini che provenivano da una maxi scatola regalo che sembrava non finire mai) da mescolare bene col composto...
E poi ponendo le mele (debitamente asciugate) obliquamente partendo dall'esterno...
Infornare e togliere la torta dopo circa 30 minuti. Al solito, verificarne la cottura con uno stecchino.
Cappuccino, e la colazione è pronta!

giovedì 5 settembre 2013

Cena al Rebelot: guest star Franz!

Interrompo gli entusiasmanti aneddoti della mia estate asiatica, per raccontarvi due cene della mia estate milanese, ancor più esotica, visto che la città è più deserta del Sahara e, se non altro per buon cuore, inviti qualsiasi persona tu conosca, che sia rimasta in the city, a unirsi alla tua tavola....
Or dunque, io e le mie due amichette amanti del buon cibo (2 food blogger e 1 food journalist n.d.r.) abbiamo spostato un po’ la seggiola per far posto a un amico in più... E qualche sera dopo... a tanti nuovi ospiti, ed è raddoppiata l'allegria (ma forse #ancheno)

Da qui è nata però l’idea di raccontare le serate da un punto di vista un po’ diverso, quello di un milanese un po’ fighetta ma ironico e soprattutto una persona orribile! Poi io sono per attitudine anti politicaly correct....

Per cronaca, abbiamo cenato al Rebelot due volte nel giro di 8 giorni, e non parlo di giorni lavorativi bensì di calendario. E già questo dimostra quanto ci sia piaciuta la cucina.... No, non sto cercando di pararmi il c*** per quello che sto per pubblicare! Seriamente, tra l'altro, entrambe le volte abbiamo prenotato dando un po’ i numeri. Al momento degli ordini, la prima volta una grande bouffe da dividere in 4 poi, in considerazione dell’”abbondanza” dei piatti, abbiamo optato per dividerla ogni 2. Io e le mie amiche gourmet-addicted non avremmo potuto non apprezzare le proposte dello Chef  e i cocktail pazzeschi del Barman... Su tutti, Wanessa oxida e Terra mare!


D’altro avviso il nostro nuovo commensale, che non ha saputo amare la burbera cordialità che contraddistingue questo bistrot, un angolo incantevole di Milano che, nonostante il commento che segue, per quanto mi riguarda vi consiglio per una cena x2.

Ed ecco qui il suo racconto:

"Entro con delicatezza in questo prezioso blog (in realtà si riferiva a quello della mia amica n.d.r.) scrivendovi da un bistrot di Miami. Premetto che essendo in America ed essendo il classico viziatino italiano, riesco con fatica ad adeguarmi alla loro cucina confusionaria. In questo momento un cameriere mi sta versando l’acqua. Questo è il suo unico mestiere. Ovviamente sorridendo e correndo ogni qualvolta io la finisca, quasi come avesse un radar. Una signorina (non troppo carina) mi ha accolto con lo stesso sorriso all’ingresso del locale, dandomi la password del wifi. Questo è il suo unico mestiere. Dandomi il menu’, un grazioso nanetto pakistano/americano, mi chiede se sono allergico al glutine. L’acqua Naturale “Simple ice water” è gratuita, e compresa di refill illimitati. Per ora mi fermo qui, anche perché non capirete che cazzo c’entra con il rebelot cui questo mio intervento dovrebbe vertere.
Ebbene, in una calda giornata agostiana pre-vacanze sono stato invitato (e successivamente re-invitato) da alcune amiche, di cui una è la calorosa owner di questo prestigioso blog (vedi sopra n.d.r.), al ristorante REBELOT. Per un milanesissimo come me andare in un posto sui navigli che si chiama Rebelot è come per un bambino di 5 anni vedere Babbo Natale! Entro quindi con entusiasmo pregustando già l’idea di tuffarmi in un cotolettone gigante, o in un ossobuco con 400 grammi di midollo. Dopo 40 secondi scopro che il cuoco è Argentino. Va beh, sarà appassionato di cucina milanese…
All’ingresso ci accoglie una gentilissima cameriera che si incazza come un leone perché siamo in due in meno, e ci ha dato un tavolo troppo grosso. Beh, anche in 6 non ho mangiato in un tavolo così piccolo neanche sull’aereo di andata per Miami. Va beh, mi ricorda un po’ i momenti in cui svaccato mangio sul comodino, poco male va bene cosi’.. Apprendo che il locale non è propriamente milanese, ma basato su un sistema di “piattini” monoporzione che si possono scegliere dal menu’.

Da ingordi barbari ovviamente scegliamo il gran plateu di piattini da due milioni di euro. I piattini variano dal semplicissimo gazpacho, fino a elaborazioni interessanti di animelle e altre cose... Tra parentesi i piattini si possono scegliere singolarmente, ma nel menu’ degustazione lo chef fa quel cazzo che gli pare. Va bene, se non se ne intende lui… . Prima porzione… attendiamo tutti con trepidazione… Gazpacho!

Beh il primo pensiero che mi è venuto è: pezzenti! In verità al decimo piattino si arriva quasi sazi, e ad essere onesti non ci si può certo lamentare dei sapori e dell’abilità di Leo Messi in cucina. Io pero’ continuo a pensare al mio risotto col vino nero che sognavo guardando l’insegna, ma devo ammettere che questo è un problema mio.
Torniamo a noi! Ricordate il mio incipit riguardante il servizio del bistrot in cui mi trovo? Torno nell’argomento perché il cameriere nano pakistano era da ben 5 minuti che non mi sentiva e mi ha appena chiesto preoccupato se andava tutto bene. Ho la sensazione che se gli chiedessi di lavarmi la macchina andrebbe di corsa. Beh al rebelot non è proprio cosi’. Il camerierato, eccetto il baffuto sabino che si vede che è esperto e appassionato, è “leggermente” incazzoso. Riassunto in una frase: chiedere un cestino di pane alla cameriera è come se le sparassi nelle ginocchia.. Eh non è colpa mia se il gazpacho non mi leva la fame io volevo la cotoletta, fatemi mangiare! Signori, non basta obbligare i camerieri a spiegare nel dettaglio, come fosse una formula chimica, ogni piattino; non basta una cucina illuminata per essere diversi per forza.

Basterebbe essere gentili o per lo meno fare finta, Basterebbe far sentire il cliente a casa, che poi è il reale fine del ristoratore. Basterebbe non prenderlo per il culo (con il gazpacho nel supermenu da 70 euro, pezzenti!). Basterebbe cosi’ poco, e invece sembra cosi’ tanto. Scusate la brusca fine ma ora ho finito di mangiare, male, nel bistrot di Miami. Sarò scemo, ma preferisco spendere i miei soldi trattato bene e mangiando male, che mangiando bene ma trattato come un intruso. Amen"

Io ve lo dico, il loro gazpacho per me vale tutti i suoi soldi :)

Ed ecco il menù della serata e gli ultimi piattini... con dolce finale a base di panna cotta, squisito!




domenica 1 settembre 2013

Estate 2013 volume 2 - Traccia 1: Dubai

E dopo Minorca, eccomi a raccontare questo nuovo viaggio, attraverso località certo più esotiche, iniziato col bisogno di staccare la spina e liberare la mente da mille pensieri (o forse sarebbe meglio dire uno specifico...).
L'idea di base era andare a Singapore a trovare la mia "amata" sorella che vive là, ormai da un annetto!


Poi si è deciso di fare un viaggio all'insegna di natura, spiagge e mare da sogno, con un pizzico di cultura e ottimi cocktail....
Partenza da Milano, prima tappa: Dubai. Il nostro volo per Singapore prevedeva infatti uno scalo di 12 ore nell'avveniristica città araba, e abbiamo quindi deciso di cogliere l'occasione per una fugace visita. 
L'uscita dall'aeroporto devo dire che è molto pratica e veloce, e dopo il controllo passaporti c'è la possibilità di lasciare i propri bagagli, per un max di 12 h, al deposito dell'Emirates, per una cifra ragionevole (20 AED - circa 4 euro). 
Noi abbiamo preso la metro all'andata e, al di là che è abbastanza pratica e veloce, è una pessima idea se siete solo donne. Per quanto fossimo vestite con gonna lunga, maniche lunghe e scialle, posso assicurarvi che ci siamo sentite più che osservate... Diciamo che "Sex and the city 2" è quanto di più lontano ci sia dalla realtà! Poi chiaro che se si sta nel proprio resort senza uscirne sarà anche bello...
Fatta questa precisazione noi abbiamo visitato il Burj Khalifa che, coi suoi 828 m di altezza, è l'edificio più alto al mondo... Per intenderci, è più del doppio dell'Empire!
L'ingresso si trova al livello più basso del Dubai Mall, immenso centro commerciale, da visitare muniti di molto entusiasmo. Noi abbiamo comprato i biglietti online qualche giorno prima, per cui appena arrivate, anche se nettamente in ritardo, siamo subito entrate, anche se c'è comunque da fare un po' di coda per salire "At the Top"! 
In realtà l'ascensore ti porta "solo" al 124 esimo piano, anche perché, come si intravede dalle finestre, la parte più alta dell'edificio è ancora vuota. La vista dalla terrazza panoramica è però davvero spettacolare!
All'uscita io avevo bisogno di prelevare ma, colpo di scena, inserisco il mio amato bancomat nella macchinetta e questa, tà tà tà tà, si spegne.... Panico!!!!! Attimi di terrore, intravedo un buon uomo che sembrava lavorasse nel centro commerciale, e lo placco! Fortunatamente, senza bisogno di alcun intervento, la macchinetta si riaccende nel giro di qualche minuto, e sputa fuori il mio bancomat! 
A quel punto abbiamo scelto che il mio bancomat non sarebbe stato utilizzato per quelle ore a Dubai, in favore della carta di credito della mia amica! Tenete presente che per pagare potete usare solo contanti o carta di credito. Col bancomat potete solo prelevare!
Siamo quindi andate, questa volta in taxi, a berci un cocktail allo Skyview Bar all'interno del
Burj al-Arab (per intenderci la "vela").
Anche qui, avevamo prenotato da Milano, anche perché all'ingresso non ti fanno nemmeno entrare se non mostri la stampa della prenotazione tramite mail. Tenete solo presente che è richiesta una spesa minima a persona di 250 AED (circa 50 euro), ma ci stanno un paio di cocktail a testa, o un cocktail e qualche tapas.
Qua il concetto di sobrietà e austerity non è propriamente di casa, giusto per intenderci, acquari all'ingresso e il segnale "caution wet floor" oro...


Ma davvero molto bello, vista pazzesca e cocktail buonissimi (suggeriti da loro)! Le tapas un po' meno, ma va beh... Qualche giorno dopo ho anche ricevuto la mail con richiesta di feedback sulla serata trascorso, cosa sempre molto gradita!

Conclusa lì la serata, siamo tornate all'aeroporto, sempre in taxi, e lì ci siamo riposate in attesa del nostro volo per Singapore... Tenete solo presente che non ci si può sdraiare sulle sedie, ma ci sono alcune "chaise longue", che bisogna lottare per avere...

Finalmente in volo, avevamo lo scalo "tecnico" a Colombo, in Sri Lanka (parecchio scomodo, quindi fate attenzione quando prenotate). Alla ripartenza la mia amica, dolorante come una simpatica vecchietta a causa di un forte mal di schiena, ha iniziato a patire particolarmente e, dopo qualche ora, le hanno fatto concludere il viaggio in business...
Arriviamo finalmente a Singapore, stremate dal viaggio, e prendiamo il taxi per arrivare a casa di mia sorella, che ci aveva dato tutte le indicazione per raggiungerla, visto che spesso i taxisti non conoscono bene la strada.... Ecco, qui abbiamo vissuto una scena degna della miglior commedia all'italiana!
A 20 metri dall'arrivo, il taxista scanna davanti al palazzo di mia sorella, non permettendoci di riconoscere il civico, quindi va avanti per qualche km e inizia a girare intorno al quartiere, e mi fa addirittura scendere a chiedere al portiere di un altro palazzo dov'era quello di mia sorella, e quando gli dico che deve ritornare indietro si infastidisce, vuole lasciarci alla fermata dell'autobus, e ci dice che non è possibile venire a Singapore senza sapere le strade (mmmmh...). Convito a ritornare sui suoi passi, arriviamo a casa di mia sorella, sane e salve, e dritte a dormire!

TO BE CONTINUED...

lunedì 12 agosto 2013

Torta Kinder Paradiso

Il caldo afoso di Milano è sempre così piacevole che lo scorso week end sono immigrata umilmente verso migliori lidi: Santa (Margherita Ligure n.d.r.)!
E per rallegrare e rinfrescare la mia compagnia, ho preparato una torta sperimentando un po'... Io amo il kinder paradiso, così ho provato a mixare un po' di ricette che ho trovato online con la mia creatività, per cercare di preparare questo dolce, col minor numero di ingredienti possibili, per evitare inutili sprechi, e con poche uova, causa allergia di uno dei commensali!
Ed ecco il risultato!




Ingredienti:

Per la torta:
250 gr di farina
200 gr di zucchero
250 gr di burro
4 uova
1 bustina di lievito
zucchero a velo

Per la crema:
500 ml di latte
250 ml di yogurt
100 gr di farina
100 gr di zucchero
1 limone

Preparazione:
Come prima cosa ammorbidire il burro e aggiungere lo zucchero, quindi amalgamare bene, prima con l'aiuto di una forchetta e quindi con la frusta (se è elettrica meglio ancora). Quando il composto sarà chiaro e soffice, aggiungere a una a una le uova, quindi la farina settacciata, e infine la bustina di lievito. Mescolare con una forchetta e poi con un cucchiaio di legno, finché non sarà tutto ben amalgamato.

Imburrare quindi la tortiera e versare il composto. Mettere nel forno già scaldato a 180 gradi per circa 40 minuti.
Come al solito, per capire se è pronto, basterà infilare uno stuzzicadente e accertarsi che non ci siano residui di torta sopra.
Quando la torta sarà pronta, porla in frigo per almeno un paio di ore perché si compatti.
Un consiglio, preparando questo dolce in estate, è decisamente meglio fare la torta alla sera, quando è più fresco, per poi lasciarla riposare in frigo la notte e al mattino cimentarsi con la crema.
Scaldare quindi il latte con la buccia di un limone, togliere dal fuoco prima che bolla e faccia la "cremina" sopra, e lasciare in infusione per circa mezz'ora.
A questo punto in un altro pentolino unire farina e zucchero e aggiungere, piano piano, il latte filtrato. Mettere quindi sul fuoco perché si amalgami bene con l'aiuto di una frusta.
Quando sarà ben denso, di solito dopo circa un 5/10 minuti, lasciar raffreddare e aggiungere poi, piano piano, lo yogurt bianco, e finire di amalgamare con la frusta.
A questo punto togliere la torta dal frigo e dividerla a metà, spalmare la crema e ricomporla, metterla in frigo per un'altra oretta, una spolverata di zucchero a velo, e il dolce è pronto!

 

sabato 27 luglio 2013

Minorca... L'isola del vento!

Quest'estate, dopo un paio di anni, ho potuto scegliere quando andare in ferie... E ho optato per spezzarle e prendermi una prima settimana a luglio, per arrivare ad agosto più rilassata e riposata! Speriamo funzioni....
La meta scelta è stata Minorca e la compagnia è stata la mia amica Jasmine (appena fidanzatasi....), per una vacanza all'insegna del relax e dell'abbronzatura! 


L'isola è davvero stupenda! Voglio quindi condividere con voi qualche consiglio su spiagge e ristoranti (perché comunque io devo mangiare, e bene... #sapevatelo!)
Il nostro hotel, il Confortel, era a Cala Galdana a circa 5 minuti a piedi dalla spiaggia, che certamente non è quella col mare più pulito.... Anzi, per onestà intellettuale, devo dire che lì il mare è abbastanza sporco, tanto che siamo andati lì solo il primo giorno e, dopo meno di mezz'ora, siamo tornate in albergo per tuffarci in piscina!
C'è di buono che la zona è abbastanza viva e la spiaggia ha un po' di baretti (cosa non usuale sull'isola).
L'albergo è molto carino (anche se più da coppia, ma come tutta l'isola tra l'altro :) ). Noi eravamo negli appartamenti, così siamo riuscite a prepararci anche colazione (da provare la ensaimada, anche detta la "coca bamba") e qualche pasto a casa. Ah, attraverso l'hotel abbiamo organizzato anche la navetta per l'areoporto a/r.


Nei due giorni successivi siamo andate in due spiagge raggiungibili a piedi dal nostro hotel con una camminata di circa mezz'oretta, all'interno di riserve abbastanza obreggiate: cala macarella e cala mitjana. Entrambe sono raggiungibili anche in macchina e sono davvero stupende: sabbia bianca e fondale cristallino! Entrambe hanno anche, subito accanto, due calette più piccole e di solito frequentate ancor più da nudisti che, comunque, ci sono sempre (just to know). Tenete solo presente che non sono attrazzate e quindi neanche con bar.....
Per gli ultimi tre giorni abbiamo noleggiato una macchina per poter fare qualche giretto e vedere le spiagge più lontane. Considerando che c'è solo una sola strada principale, non illuminata di notte, e poi sterrati, il motorino non è una bella idea!
In particolare siamo andate a nord, a cala pregonda, sotto suggerimento di un'amica di Jasmine..... Il posto è davvero stupendo come il suo mare, e qui la sabbia è rossa e soffia davvero il vento. Però sappiate che ci si arriva solo dal mare o previa camminata di circa 20 minuti sotto il sole implacabile, perché qui ombra non ce n'è!
E non c'è bisogno di dirvi che non ci sono neanche bar.... se volete passare di qui ricordatevi quindi cappelli e ombrelloni!


Il giorno dopo abbiamo avuto bisogno di riposarci in albergo alla mattina e fare qualche giro poi nel pomeriggio, per evitare un'ustione di un grado a caso!
Per l'ultimo giorno siamo tornate nelle spiagge a sud dell'isola: a platja de binigaus. Leggero venticello, mare stupendo e cristallino e sabbia bianca hanno fatto da cornice al nostro shooting fotografico, allestito per fare invidia a tutti coloro che non erano con noi!

Questa è anche l'isola dei fari! Diciamolo pure a gran voce!
Noi ne abbiamo visitati tre: il primo, a mezzanotte, è quello di Cap Cavalleria, nella punta più a nord, in fondo a una strada sterrata con mille insidie... per esempio, sappiate che per raggiungerlo bisogna aprire un cancello che sembra di una proprietà privata, ma la polizia ce l'aveva anticipato ed aveva detto che era tutto ok... speriamo!
Il secondo, al tramonto, è stato il faro di punta Nati, a nord di ciudadella, per cui perfetto per quell'ora.
Infine far de favatiz un pomeriggio! Il posto è bello, anche se il mare qui non è pulitissimo, ma il faro è davvero abitato, con tanto di panni stesi fuori! Al solito, non esitate ad aprire cancelli, i confini della proprietà privata qui sono piuttosto mobili....
Per tutti e tre i fari vale un discorso comune.... fossimo state una copia, grandi limoni!
Ultimo giro culturale al Forte Marlborough, fortezza visitabile all'interno, dove è stato allestito un viaggio storico nel XVIII - XIX secolo, ai tempi della sudditanza inglese (alternata a quella francese). Fu costruito per protegere il porto e il suo nome è in omaggio a Sir Jhon Churchill, duca di Marlborough e antenato di Winston...
Qualche colpo di scena e una vista stupenda, valgono la visita! Oltre al fatto che io ho trovato l'amore (di un soldato manichino... )

Ed ecco quattro ristoranti che vi consiglio (alcuni più, altri meno...). Per tutti il range di spesa era sui 45-65 euro in due. Tenete però presente che la mia compagnia di viaggio è astemia, per cui ordinavo solo io un bicchiere di vino.
1. C'an Olga a Es Mercadal, è all'interno di un'antica casa minorchina, con un giardino davvero romantico con amaca e nanetto inclusi! Il cibo era davvero scquisito. Io ho preso un'anatra in salsa di fico ottima! 

2. Delit a cala galdana, molto carino e con piatti un po' particolari, per intenderci non la solita paella... Unico appunto, è che forse è un po' "unto". Noi abbiamo ordinato una serie di antipasti da "spiluccare", oltre a quello della casa. Io ho poi preso il pollo con i gamberoni, mentre Jasmine ha scelto gli spaghetti con salmone, capperi e limone. Una menzione va ai nostri vicini di tavolo.... Voglio diventare anch'io una MILF!

3. Cas Consol a Ciutadella. Il ristorante vale in primis per la vista sul porto della città dove c'è più vita (lo space per intenderci è qui). Anche i piatti sono però davvero buoni, soprattutto le cozze e le patate col polpo leggermente piccante. Il tonno scottato era invece un po' troppo salato.
 4. El Mirador a cala galdana. Ok è praticamente sul mare con una vista bella. La paella di carne però aveva un pollo non certo fresco e il servizio celere non era certo ospitale.

E ora si torna alla realtà! Almeno  fino al 15 agosto... prossima meta: Dubai, Singapore, Bali & isole, Kuala Lumpur....

giovedì 4 luglio 2013

Linguine al peperoncino con vongole

Anche quest'anno, come da 65 anni a questa parte, è arrivato il compleanno di mamma... E il menù della serata è sempre abbastanza invariato, almeno da quando ci sono io!
Visto che mia sorella si è gentilmente offerta di occuparsi di torta e antipasto, io mi sono occupata del resto...
E come primo ho preparato pasta con vongole... Particolarità di quest'anno? La pasta: linguine al peperoncino... gentile omaggio della drogheria Plinio (posto che vi consiglio caldamente per colazioni e spese varie)!

Ingredienti:
300 gr di linguine al peperoncino
500 gr di vongole
3 spicchi d'aglio
1 grappolo di pomodorini
pepe



Preparazione:
Come prima cosa pulire le vongole, lasciandole sotto acqua tiepida corrente per almeno mezz'oretta. Far quindi soffriggere gli spicchi d'aglio in una padella abbastanza larga e aggiungere poi le vongole (ben asciugate) e farle cuocere a fuoco vivo finché non si saranno ben aperte (eventualmente coprire con coperchio).
A questo punto buttare le linguine in acqua bollente (e salata :) ) e un minuto prima che siano al dente, scolare e far finire la cottura nella padella insieme alle vongole. Aggiungere quindi i pomodorini freschi, impiattare e impepare!
Buon appetito!


domenica 26 maggio 2013

Musica & #friends...

Ieri sera sono andata al concerto di un mio compagno di classe delle elementari (e poi dell'università).... Matteo Terzi, in arte Soltanto!
Qualche anno fà ha scelto di diventare cantante di strada, e il suo viaggio lo sta per portare a suonare nelle strade di tutta Italia per un road tour estivo con un piccolo camper classe '85 (la nostra n.d.r.) per far conoscere "Le chiavi di casa mia", il suo primo disco di inediti, realizzato grazie a un interessante progetto di “crowd funding” che gli ha permesso di raccogliere 10 mila euro in 3 mesi... E di farsi il suo album!



Prima di partire ha deciso di organizzare questo concerto per salutare tutti e forse anche per permettere  alle sue vecchie compagne di classe un po' snob di poterlo ascoltare live.... :)
Perché ho scelto di raccontarvi questa serata che ha poco a che vedere col food? Ad esclusione del fatto che ho scoperto che allo Spazio Ansaldo danno le tisane rilassanti a mezzanotte, senza ridervi in faccia....

Perché lui ha scelto di realizzare il suo sogno e questo blog è nato un po' anche per questo, per realizzare almeno uno dei miei...
Ieri sera ho visto il papà di Matteo commosso dall'orgoglio per suo figlio.... Che certo non ha scelto la vita più convenzionale... 
Ecco, volevo solo ricordarvi che non ci sono professioni "giuste", e tanto meno strade "giuste".... Ci sono le proprie e chi ci vuole bene sarà sempre al nostro fianco! 
In V elementare dovemmo scrivere un tema su come immaginavamo noi e i nostri compagni di classe nel 2020.... Sinceramente non mi ricordo cosa scrissi, ma so che in questi ultimi 18 anni ho cambiato idea su come volevo essere nel mio futuro un numero di volte maggiore degli scudetti sul campo della juve...


Sbaglieremo, cambiaremo quello che pensiamo e quello che siamo 1000 volte, ma combattiamo per quello per cui sogniamo fino all'ultimo attimo in cui lo vogliamo! 
Non stiamo apatici di fronte alla nostra vita, non facciamoci succedere le cose... 
E se cambiamo idea chissene frega, inseguiremo un altro sogno... Che ci poterà a fare l'impiegato o a girare per il mondo scalzi, che ci porterà a fare il PR nelle discoteche con una donna diversa ogni sera o la foodblogger in un agriturismo in campagna con 2 marmocchi e un marito premuroso!

“Don’t look back in anger”....

Ah dimenticavo... Le prossime tappe di Soltato in giro per l'Italia le trovate qui

domenica 19 maggio 2013

Bon Wei: una cena da +1

Qualche giorno fa (per usare un eufemismo) la mia amica food blogger preferita, Sara Milletti, mi ha invitato a una cena da Bon Wei a cui non potevo dire di no!
Io amo la cucina cinese, e la amo ancora di più quando non è, come si dice in politically correct? Ah si, "cheap"! Se per noi Pizza Hut non è degna di essere considerata cucina italiana, non capisco perché noi dovremmo considerare cucina cinese alcuni "all you can it"... Non tutti, ma molti!
Tanto per cominciare c'era un "artista", così ho deciso di definirlo, che intagliava la verdura per creare incredibili cigni!


Il menù della serata:

Aperitivo con  Fiori di Involtini (buonissimi), Involtini Vietnamiti e Involtini in Salsa Curry... il tutto bagnato da Champagne Bruno Paillard 

E poi Dim Sum di Ravioli di carne e di verdure alla griglia e al vapore.
 


Zuppa di Abalone (l'aspetto è quello che è ma ha un potenziale....)



Anatra alla Pechinese sfilettata direttamente in sala (molto scenico)

 

Gamberoni Bon Wei impanati nel cocco (strepitosi)



Rombo saltato con verdure (tra l'altro la pelle del rombo era commestibile... bell'idea!)



E chiusura piccante con un piatto fuori menu, lo Shui Zhu di Manzo, accompagnato da riso e un contorno di Fagiolini saltati Piccanti.
 

Ah, dimenticavo.... Come dolce un tris:  Gelato Caramellato con mandorle (squisito), Polpette di riso e cocco, Polpette dolci fritte con sesamo con ripieno di cioccolato.
 

Purtroppo non sono riuscita a partecipare al finale relax con tè oolong servito seguendo la cerimonia del Gong Fu Cha, causa assistenza sentimentale ad amico... (Ebbene si, sto diventando ufficialmente l'amica degli uomini!)
 
La cena è però stata molto piacevole e, oltre ad avermi fatto conoscere qualche nuova "collega" food blogger (ciao Costanza :) ), è stata condita anche da chiacchiere tra donne sui massimi sistemi e piccoli consigli pratici...
Ricordate: se state uscendo con un ragazzo che non si fa sentire proprio nel week end... Beh, è fidanzato! Rasserenatevi :)

ps. thanks to Angela!